Carenza di Vitamina D durante lo sviluppo e Spettro autistico (uno studio su un modello animale)

“Developmental vitamin D-deficiency produces autism-relevant behaviours and gut-health associated alterations in a rat model,” Man Kumar Tamang, Asad Ali, Renata Nedel Pertile, Xiaoying Cui, Suzy Alexander, Marloes Dekker Nitert, Chiara Palmieri, and Darryl Eyles, Translational Psychiatry, June 14, 2023 (articolo completo gratuito online).

La carenza di vitamina D è ampiamente studiata come possibile fattore di rischio per l’insorgenza di disturbi dello spettro autistico (ASD) e in questo studio, alcuni ricercatori australiani riportano nuove prove che tale carenza nutrizionale durante lo sviluppo iniziale può aumentare la probabilità di ASD alterando l’equilibrio nel intestino.

Man Kumar Tamang e colleghi partono dalla osservazione che un numero crescente di studi sia sugli animali che sull’uomo indicano un’associazione tra autismo e problemi gastrointestinali. Inoltre, dicono, è noto che la carenza e/o l’integrazione di vitamina D influenzano la struttura, la funzione e il microbioma dell’intestino. “Pertanto”, dicono, “il nostro obiettivo in questo studio era quello di esaminare se il microbioma intestinale e la fisiologia intestinale fossero… alterati dalla carenza di vitamina D nello sviluppo e se eventuali alterazioni fossero associate a fenotipi comportamentali correlati allo spettro Autistico”.

Come in studi precedenti condotti dallo stesso team, i ricercatori hanno osservato una serie di comportamenti correlati all’Autismo nei ratti con carenza di vitamina D nello sviluppo, come una alterata comunicazione tra i cuccioli, una ridotta interazione sociale e un aumento dei comportamenti stereotipati. Inoltre, hanno rilevato “un impatto significativo della carenza di vitamina D nello sviluppo sulla salute dell’intestino”. Questi includevano alterazioni del microbioma intestinale e diminuzione della lunghezza dei villi (le proiezioni simili a dita sulla superficie interna dell’intestino tenue). I ricercatori hanno anche riscontrato un aumento dei livelli di un acido grasso a catena corta (SCFA) chiamato propionato nell’ileo. Precedenti ricerche hanno suggerito un’associazione tra elevati livelli di propionato e autismo negli esseri umani.

Concludono: “I collegamenti epidemiologici tra carenza materna di vitamina D e aumento del rischio di autismo sono ben consolidati. I dati emergenti riguardanti la salute intestinale nei bambini con autismo e il ruolo della vitamina D nel preservare la funzione intestinale suggeriscono che questo fattore di rischio ASD potrebbe agire attraverso alterazioni del microbiota intestinale, sintesi intestinale di SCFA o alterazioni della fisiologia intestinale. L’elevata prevalenza di carenza di vitamina D nelle donne in gravidanza aumenta la preoccupazione riguardo a questo collegamento”.

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